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Su strada la colpa è sempre degli altri

di Assunta De Pascalis – SINA

Della sicurezza stradale si ha una percezione univoca … la colpa degli incidenti è in capo a qualcun altro.
Questo è quanto emerso dai risultati ottenuti dell’Osservatorio Continental in collaborazione con l’istituto Euromedia Research che hanno raccolto un campione di 2.000 interviste tramite telefono o in forma telematica.
Il sondaggio ha avuto inizio con la domanda sul mezzo più utilizzato, domanda alla quale gli intervistati hanno risposto in questo modo:
• auto (78,2%)
• bici, scooter o moto (5,7%)
• mezzi pesanti (0,9%)
• mezzi pubblici (8,6%)
• a piedi (6,6%)
L’automobile quindi si dimostra ancora essere il mezzo di trasporto più utilizzato ma il sondaggio mostra un primo elemento contraddittorio perché se per il 44,1% degli intervistati è il mezzo più sicuro, il 68% vive con la paura di essere investiti.
La seconda contraddizione che emerge dall’indagine risulta essere molto interessante: il 79,5% degli italiani non percepisce se stesso come pericoloso ma, definendosi rispettoso delle regole indipendentemente dalla presenza di un controllo, imputa ad altri il pericolo.
In sintesi, più del 50% degli italiani considera l’auto il mezzo più sicuro per sé quando è al volante, mentre in altra veste di utente della strada teme fortemente di finire investito da conducenti che appaiono decisamente sicuri delle proprie capacità. Insomma: la colpa è degli altri!

789. La sicurezza stradale per gli italiani.docx
Ad ogni modo la cosa importante che si legge dall’indagine è la consapevolezza della responsabilità umana come elemento significativo per la sicurezza stradale (34,9%) a cui seguono una maggiore severità da parte delle Forze dell’Ordine attraverso una presenza più estesa su strade ed autostrade (16,7%), l’evoluzione tecnologica delle auto come ad esempio i sensori di rilevazione della stanchezza e dei pneumatici con sistemi di controllo della stabilità in caso di frenata (15,5%). Dispiace invece constatare che solo per il 2,3% degli intervistati la manutenzione del mezzo può essere la causa degli incidenti o di problemi di varia natura (vedi la vignetta di Autostradafacendo sulla manutenzione).
La sicurezza stradale è quindi percepita come prevalentemente dipendente dall’attenzione e dalla prudenza che risultano i due dei termini più menzionati quando si chiede di definirla con una sola parola. Secondo il 88,1% degli italiani la sicurezza è minacciata principalmente dalla distrazione (44,4%) e dalla trasgressione (43,7%). I guidatori ritengono, infatti, che l’elemento più importante per la sicurezza stradale sia proprio il guidatore (50,1%) seguito, con grande distacco, dai freni (9,7%), dalla segnaletica stradale (6,4%), dai sensori e i sistemi di guida assistita (6,0%) e gli pneumatici (5,3%).
Con lo sguardo al futuro, invece, l’importanza data dagli intervistati alle tecnologie dei futuri mezzi di trasporto aumenta: il 43,5% menziona sistemi di sicurezza e di “alert” affidabilissimi e quindi capaci di evitare incidenti, il 12,2% sceglie il carburante ecocompatibile, mentre solo il 10,5% menziona le auto con guida autonoma e capaci di interazioni tra veicoli e infrastrutture.
La fiducia nei supporti tecnologici è già da oggi molto presente nel caso degli autisti di mezzi pesanti. In tema di sicurezza stradale, per il 65% di loro il fattore tecnologico viene immediatamente dopo la segnaletica stradale mentre gli stessi danno poca importanza al fattore umano e in particolare alla distrazione.
Autostradafacendo condivide il pensiero di Continental: “la sicurezza è un diritto di tutti e (…) a nulla possono servire i grandi investimenti nella ricerca se, alla base, non si investe sulla percezione della sicurezza da parte dell’uomo che attualmente è e rimane l’elemento cardine dell’ecosistema strada”.

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