In calo le vittime di incidenti sulle strade svizzere
di Claudio Capocelli - Strade & Autostrade
Nel 2011 sulle strade svizzere sono stati registrati in totale 18 990 incidenti con danni alla persona: 320 persone decedute, 4 437 feriti gravi e 18 805 feriti leggeri. Dati più incoraggianti, quindi, rispetto agli anni precedenti.
È tuttavia aumentato il numero di decessi sugli attraversamenti pedonali: 28 vittime, ossia 8 in più rispetto all’anno precedente e 5 in più rispetto alla media degli ultimi 5 anni. 20 dei 28 decessi si sono verificati nel periodo invernale e in 21 casi la vittima aveva superato i 65 anni di età. Solo circa il 13% dei casi di pedoni incidentati sulle strisce pedonali è da ricondurre alla negligenza del pedone. Nella maggior parte dei casi, infatti, il presunto principale responsabile dell’incidente è il conducente del veicolo. Rispetto all’anno precedente, nel 2011 si è registrato un numero maggiore di ciclisti rimasti vittime di incidenti stradali.
I decessi sono addirittura aumentati del 15%, mentre 32 sono i feriti gravi in più, che passano così da 835 a 867. Oltre al bel tempo, potrebbe avere contribuito a questa situazione la maggiore diffusione delle e-bike. Gli incidenti con le biciclette elettriche hanno di solito conseguenze più gravi rispetto a quelli che coinvolgono le bici tradizionali senza motore: in quest’ultimo caso, infatti, il numero dei feriti gravi e dei deceduti corrisponde al 26% di tutti i ciclisti vittime di un incidente, nel primo caso invece al 35%.
Rispetto all’anno precedente, il bilancio 2011 è stato peggiore anche per i motociclisti, seppur in misura più lieve: un morto e 43 feriti gravi in più. L’elevato numero di motociclisti vittime di incidenti stradali gravi preoccupa ormai da anni l’USTRA, che sta preparando una guida all’esecuzione rivolta a tutti i proprietari di strade per aiutarli a rendere queste ultime più sicure proprio per questa categoria di utenti. L’Ufficio intende inoltre perfezionare la formazione e gli esami per motociclisti, così da metterli in condizione di riconoscere ed evitare i pericoli.
Dati per lo più positivi per gli autoveicoli
Il migliore bilancio del 2011 è da ricondurre in buona parte ai dati relativi ai passeggeri delle automobili, che hanno fatto registrare meno incidenti rispetto all’anno precedente. Con 119 morti rimangono, tuttavia, la categoria più incidentata. I decessi tra i passeggeri di autobus e di veicoli pesanti adibiti al trasporto di cose ammontano invece a una sola persona rispettivamente. Per quasi due terzi degli incidenti con danni alla persona i presunti responsabili principali sono i conducenti di un’automobile, per circa il 10% dei casi sono motociclisti e ciclisti, mentre il 2 % soltanto è rappresentato da conducenti di veicoli pesanti adibiti al trasporto di cose.
Negligenza degli utenti della strada all’origine degli incidenti
Per la prima volta l’USTRA ha rilevato le cause principali degli incidenti. Al primo posto la negligenza dei conducenti: in oltre un quarto dei casi non è stata rispettata la precedenza.
Seguono la disattenzione e la distrazione (15% dei casi) mentre il terzo e il quarto posto sono occupati rispettivamente dalle condizioni del conducente e da altri tipi di manovra. Al quinto posto si trova il mancato rispetto dei limiti di velocità. Difetti del veicolo o carenze delle infrastrutture sono cause raramente identificabili sul luogo dell’incidente. Tuttavia possono contribuire in forte misura al verificarsi di un sinistro, come pure influire considerevolmente sulle sue conseguenze.
Autostrade più sicure
Nel 2011 sulle autostrade e semiautostrade svizzere sono morte 37 persone mentre 327 sono rimaste gravemente ferite; si tratta dell’8% circa di tutti i morti e feriti gravi registrati nello stesso anno. Sulle autostrade la maggior parte degli incidenti con feriti gravi si è prodotta in pros-simità dei grandi agglomerati e degli svincoli autostradali. Particolarmente pesante, in quest’ultimo caso, il bilancio dei tamponamenti. Gli incidenti mortali, invece, si sono verificati soprattutto al di fuori dei grandi agglomerati, principalmente per sbandamento e per colpa propria.
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