Sicurezza stradale: l’Europa vuole controlli tecnici sui veicoli per salvare delle vite
di Emanuela Stocchi - AISCAT
Siim Kallas, il Vice Presidente della Commissione Europea responsabile della politica dei trasporti, ha illustrato agli eurodeputati il cosiddetto “pacchetto sui controlli tecnici dei veicoli a motore”, adottato dal Collegio dei Commissari prima della pausa estiva. Si tratta di un pacchetto contenente una serie di proposte legislative nell’ambito delle iniziative comunitarie a favore della sicurezza stradale, già ampiamente delineate nel Piano d ’azione europeo per la sicurezza stradale 2011-2020, volte all’introduzione di disposizioni più rigorose in merito ai controlli tecnici sui veicoli. La Commissione ha infatti rilevato che i problemi di carattere tecnico nei veicoli sono una delle principali cause di incidentalità; inoltre, per taluni aspetti e caratteristiche tecniche dei veicoli, in grado di incidere sulla sicurezza, non sono attualmente previste delle normative specifiche, com’è il caso dell’ABS e del controllo elettronico di stabilità. Per queste ragioni la Commissione ha deciso di rendere più rigorose le norme attuali e di estenderne la portata anche ad altre fattispecie di requisiti tecnici di un veicolo.
La normativa attualmente vigente in Europa risale alla fine degli anni settanta ed è stata progressivamente aggiornata, ma in misura non opportunamente incisiva: per queste ragioni, la Commissione europea ha voluto proporre delle modifiche per migliorare le disposizioni vigenti, per adeguarle sia al recente progresso tecnologico dei veicoli, sia all’evoluzione nel comportamento degli utenti stradali.
Le nuove proposte sono in particolare centrate sull’introduzione di controlli tecnici obbligatori per scooter e moto, dato che i conducenti di scooter e moto, soprattutto giovani, rappresentano gli utenti della strada più vulnerabili, come anche evidenziato nel Piano d’azione europeo per la sicurezza stradale 2011-2020, nonché sulla maggiore frequenza dei controlli tecnici periodici per i veicoli di vecchia immatricolazione: la Commissione ha infatti rilevato che il numero di incidenti gravi dovuti a fattori tecnici aumenta in maniera esponenziale se sono coinvolti veicoli dal quinto al sesto anno di vita in poi; fondamentale inoltre la lotta alle falsificazioni del chilometraggio dei veicoli, grazie alla registrazione e conservazione delle letture del contachilometri: il fatto di mantenere i dati registrati permetterà peraltro, a detta della Commissione, un controllo più efficace del chilometraggio effettivo dei veicoli in questione, consentendo altresì l’utilizzazione di queste informazioni anche a livello transfrontaliero, una volta che verrà completata la connessione tra i relativi registri nazionali, in virtù della cosiddetta “direttiva sulla repressione transfrontaliera delle infrazioni“.
Gli eurodeputati della commissione Trasporti hanno accolto con favore l’iniziativa della Commissione europea, manifestando il loro sostegno ad azioni volte ad accrescere i livelli di sicurezza stradale in Europa; molti hanno inoltre espresso preoccupazione sulle differenze attualmente esistenti nelle legislazioni degli Stati membri in materia di controlli ed ispezioni tecniche dei veicoli, nonché sulla mancanza di reciprocità di riconoscimento di test effettuati in Stati membri diversi.
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