Allaccia le cinture alla Vita
di Claudio Gozzoli - SATAP
KliK… è il familiare avviso del posizionamento delle cinture di sicurezza nella giusta sede; dovrebbe trattarsi di un gesto naturale e automatico ogni qualvolta si sale in macchina, un movimento di pochi secondi che vale una vita. Gli obblighi relativi all’uso delle cinture di sicurezza, sono stati introdotti per la prima volta in Italia da una legge del 1988 e successivamente integrati e perfezionati con il nuovo Codice della Strada; poi numerose modifiche, tra le quali la più significativa è stata quella entrata in vigore nell’Aprile del 2006 (in osservanza alla direttiva Europea in materia), che ha esteso l’obbligo ai conducenti e ai passeggeri di tutti gli autoveicoli adibiti al trasporto sia di merci che di persone, di indossare correttamente le cinture di sicurezza durante la marcia.
A tale obbligo, possono venire esentate alcune categorie di conducenti appartenenti a particolari settori e/o affette da patologie o situazioni rare che comportino controindicazioni nell’uso delle stesse. Consultando i dati che emergono dal Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sull’uso dei dispositivi di sicurezza in Italia per gli anni 2009-2011, emerge che solo il 64% delle persone che salgono in macchina utilizzano correttamente le cinture di sicurezza; questa percentuale è, comunque, in costante aumento rispetto agli anni precedenti con una conseguente, importante e costante flessione dell’incidentalità stradale, che ha permesso di raggiungere un risultato complessivo di riduzione della mortalità del 42%, in linea con la media europea e vicino all’obbiettivo del 50% fissato dall’ Unione Europea. Ne deriva quindi, in termini puramente economici, un conseguente beneficio per quanto riguarda la spesa a carico della collettività. Purtroppo chi più ignora questa regola, sono i passeggeri che occupano i sedili posteriori della vettura; forse la convinzione che “essere dietro” sia in qualche modo una posizione più sicura e riparata, illude e fa comodo a chi la occupa. Sempre uno studio condotto dall’Osservatorio sopra citato, evidenzia come a causa di un urto, anche a velocità ridotta pari a 80 Km/h, una persona con un peso di 60-70Kg che non indossi le cinture di sicurezza e a causa della decelerazione, sia proiettata in avanti con una forza di 2-3 tonnellate, con conseguenze che possono rivelarsi drammatiche per chi occupa il sedile anteriore. Guarda il video di cosa succede ad un manichino senza le cinture di sicurezza . Da non dimenticare infine, che il conducente è responsabile non solo del suo comportamento, ma anche da quello tenuto dai passeggeri e che la sanzione per lo stesso, oltre che raggiungere una cifra, pari a circa 300€, comporta una decurtazione di cinque punti sulla patente. Pochi giorni orsono, una vettura sbanda e urta violentemente la barriera di contenimento situata nel centro di una carreggiata a doppio senso di circolazione; la violenza dell’impatto, nonostante la velocità non eccessiva, la fa carambolare più volte su se stessa, finché la corsa non è fermata da un terrapieno. Arrivano i soccorritori , ma l’abitacolo è vuoto; le cinture di sicurezza nella loro posizione naturale: il seguito è solamente cronaca. Quanto sopra descritto, non è fantasia ma pura e cruda realtà! KLIKKKIAMO sulla Vita!
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