La Lombardia per la sicurezza stradale
di Lucia Saronni - leStrade
Dal monitoraggio alla pianificazione, alla comunicazione. Che, per essere efficace deve innanzitutto giungere a destinazione, sedimentarsi, essere accolta e raccolta da chi la riceve. Meglio, guardando al futuro, se il destinatario è particolarmente recettivo. Ovvero è… un bambino. Oppure se, seppure adulto, viene educato a corretti comportanti al volante attraverso strumenti soltanto apparentemente fanciulleschi come le vignette illustrate, ma sostanzialmente universali.
E capaci, per l’appunto, di arrivare al sodo. Il futuro e il presente della road safety (insieme a una doverosa illustrazione analitica del passato) sono stati tra i piatti forti dell’interessante Giornata regionale della sicurezza stradale (terza edizione) organizzata oggi, 21 novembre, a Palazzo Lombardia da éupolis Lombardia, l’istituto di ricerca regionale in collaborazione con l’Assessorato alla Sicurezza e al suo Centro Regionale di Governo e Monitoraggio della Sicurezza Stradale. Iniziando dal futuro, possiamo dire, innanzitutto, che i bambini sono i protagonisti della campagna ministeriale “Sulla buona strada” 2013 (nell’immagine a sinistra), di cui ha parlato Valentino Iurato, del MIT. Il presente, invece, è quello a colori della campagna di sicurezza stradale Autostradafacendo (vai al sito) organizzata dal Gruppo ASTM-SIAS. A Palazzo Lombardia la campagna, che raccoglie numerosi partner tra cui leStrade, è stata raccontata alla platea da Roberto Arditi, di Sina, che ha anche parlato di percezione del rischio intervenendo su un tema già da tempo in primo piano nell’“agenda” Aipcr, l’Associazione Mondiale della Strada. Particolarmente toccante e apprezzato, poi, è stato l’intervento di Roberto Merli, dell’Associazione Familiari Vittime della Strada della Provincia di Brescia, che ha insistito sulla necessità di dare attuazione al dettato normativo che prevede l’inserimento dell’educazione stradale in ogni scuola di ordine e grado, nonché di introdurre il reato di “omicidio stradale”, anche in virtù del fatto che, se la parola “incidente” evoca l’accidentalità, un comportamento potenzialmente “criminale” al volante – che spesso porta a conseguenze disastrose – ha ben poco di accidentale. Sugli aspetti infrastrutturali dell’accessibilità all’area di Expo 2015 si è quindi soffermata Susan Saini, della DG Infrastrutture di Regione Lombardia, illustrando anche il piano parcheggi intorno al sito dell’esposizione universale. Tra gli altri interventi, quello di Bruno Donno, sempre di Regione Lombardia, e di Alberto Ceriani, di éupolis, su incidentalità e viabilità stradale in Lombardia (vai alla presentazione del centro regionale). Particolarmente apprezzata, infine, anche per gli interessanti contributi filmati (guarda il video della campagna finlandese), la presentazione del professor Piermarco Aroldi, dell’OssCom della Cattolica, che ha illustrato i criteri di un’efficace campagna di comunicazione sulla sicurezza stradale. Guarda il video di una campagna di sensibilizzazione alla sicurezza stradale del 1936 tratto dall’Archivio Storico Luce.
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