Un messaggio indelebile
di Luciana Iorio - Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Due corti di educazione stradale a firma Remi Bezançon e commissionati dal Ministero Francese degli Interni per colpire in modo nuovo il grande pubblico francese. Il messaggio vuole colpire quella fascia di utenti della strada che, forte del proprio metro di giudizio, sottovaluta rischi e conseguenze, ponendosi alla guida come solo attore invincibile e diretto. Il regista non segue il canone formativo naturale, volto a stimolare la consapevolezza del rischio, ma porta tutti con pochi fotogrammi direttamente al di là dell’errore, al dopo, alla lesione, alla perdita ed alla sofferenza. I protagonisti non sono più in gara: lo sono stati, ora sono già vittime. Gli elementi portanti del racconto sono sottintesi. Il rischio come stimolo di un “divertimento” giocato in prima persona e l’azzardo, quella frazione infinitesimale tra il pericolo e l’evento potenziale, sono relegati nell’immaginario. Lo spettatore viene guidato, portato ad intuire cosa si è provato prima dell’incidente, l’adrenalina che smorza il naturale senso di paura con un processo meno logico e sottilmente animale. A livello cerebrale ed in caso di forti emozioni, ci insegnano i neurologi, prevale una ghiandola (l’amigdala) che rappresenta la nostra eredità “primitiva” rispetto alla logica più evoluta del lobo frontale. Sono attimi infatti in cui non si ragiona, e di cui dopo, si ricorda poco o nulla: una sirena, il sorriso indagatore di un volto chino, o forse nulla del tutto.
Nel filo logico di trasmettere un messaggio che lasci il segno, il regista gioca sottile e parte dal secondo capitolo di una storia. Ciò che inizia quando il vissuto di prima è già terminato: la vita dopo in un video, la vita senza nell’altro. La serata con gli amici senza poter più camminare, la serata di una giovane famiglia senza la mamma. Le parti non si possono più riscrivere, il personaggio non si può alzare e versarsi un drink, non si apre nessuna porta per la buonanotte prima della nanna. Il film della vita può cambiare? Forse. Se si osservano le regole è certo meglio. Forse può cambiare se consapevoli del rischio e giustamente terrorizzati dall’alternativa, può cambiare se si preferisce ridurre al minimo la possibilità di quel cambiamento drammatico. Dopo aver accettato, per gioco o per routine, l’azzardo al volante non resta che l’alternativa oscura, il vuoto, il disagio, la pena consegnata giorno dopo giorno a quanto di se stesso è sopravvissuto, a chi ci circonda, a chi si ama. Il Ministero francese parla a quella fascia di utenti che rischiano per noia o per una sensazione forte e vuole passare un messaggio educativo che si interiorizzi e resti indelebile, un messaggio che lasci una traccia, ben prima che un errore alla guida lasci un segno d’altro tipo.
Guarda i video (in francese):
Le Sourire du pompier (Il sorriso del pompiere)
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