Il ministero francese si complimenta con “Cristina Sveglia”, la buona guidatrice – gli uomini sono le prime vittime della strada
di Roberto Arditi- SINA
Il Ministero francese degli interni in occasione dell’8 marzo ha comunicato che gli uomini rappresentano il 76% delle vittime della strada nel 2012 [1] nonostante il fatto che maschi e femmine viaggino per distanze sostanzialmente paragonabili [2]. Questa percentuale, che è rimasta praticamente invariata nel corso degli ultimi dieci anni e dimostra che gli uomini – in generale – hanno un comportamento più pericoloso sulla strada. Si può dire che questo è un dato invariante anche alla latitudine, tanto è vero che in Italia, secondo le ultime statistiche ACI-ISTAT, i morti maschi sono stati 3005, mentre 855 sono state le femmine. I maschi rappresentano quindi il 77,8% delle vittime di casa nostra. Tornando ai dati d’oltralpe, nel 2012, il 92% dei conducenti coinvolti in incidenti mortali e risultati positivi al test dell’alcool erano uomini. Ancora: gli uomini rappresentano l’89% dei francesi cui è stata ritirata la patente nel 2011 [3].
Donna al volante … pericolo costante. Ma siamo poi sicuri? Autostradafacendo.it ha scelto una donna come testimonial del guidatore virtuoso: guarda qui il profilo di Cristina. Secondo i dati francesi ed italiani le donne corrono un rischio circa 3 volte inferiore di essere uccise in un incidente stradale, rispetto agli uomini. Hanno quindi un ruolo da giocare nei confronti dei propri compagni, figli, padri, fratelli e amici. Senza dubbio, sono nella posizione migliore per far conoscere i pericoli di comportamenti inadeguati sulla strada, comportamenti che possono costare loro la vita, ma anche a coloro che li circondano. Nel 2012, “sécurité routière” ha lanciato il “Manifesto delle donne per promuovere strade più sicure”, ovvero un testo della scrittrice Marie Desplechin che si configura come una dichiarazione d’amore verso gli uomini ed un appello all’azione da parte delle donne. Con la firma del Manifesto, ciascuna donna si impegna a non rimanere in silenzio ed a non accettare comportamenti maschili pericolosi per “tenerezza, fatica o abitudine”. Firma anche tu il Manifesto delle donne alla guida.
[1] Bilan de l’accidentalité routière en 2012 – Observatoire national interministériel de sécurité routière (Onisr)
[2] Nel 2010, i conducenti di sesso maschile hanno percorso una media di 12.570 km contro i 11.460 per le donne al volante (fonte Sofres – Enquête parc/auto – 2010)
[3] Bilancio della patente a punti francese 2011 – (dati Dmat)
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