Lo spread: i numeri della Sicurezza Stradale – una collaborazione con il gruppo SIAS
di Lucia Saronni - Direttore Responsabile rivista LeStrade
Qualche volta osserviamo delle parole sconosciute ai più che escono dall’ombra e saltano in modo improvviso nell’agone e nella pubblica notorietà. E’ il caso dello “spread”, un parola inglese che nell’accezione corrente potrebbe essere tradotto con “differenza” o “differenziale”: un termine che dalla tecnica economica è saltato alla ribalta della cronaca per indicare la differenza tra il rendimento dei titoli italiani, quelli del Regno di Spagna e quelli della Repubblica Federale Tedesca.
In questo modo, un termine tecnico e sostanzialmente sconosciuto ha dato origine ad una parola eminentemente “ansiogena”, una parola che i media nei Paesi dell’Europa meridionale hanno rapidamente imparato a brandire a manganello verso la propria opinione pubblica.
L’editoriale della rivista LeStrade per il numero di marzo era stato curato da SINA ed ha ripreso la parola Spread con una nuova accezione: si evidenziava che le differenze in termini di sicurezza tra i vari Paesi non nascono improvvisamente come i funghi, ma sono il risultato di un insieme di fattori “differenziali” che si possono leggere sul campo: la qualità del parco veicoli e del sistema stradale, ma soprattutto le attitudini comportamentali degli utenti. In sostanza, uno “spread” sugli indicatori dei comportamenti alla guida si legge poi sui risultati complessivi in termini di concreta sicurezza stradale.
La parola spread può divenire in questo modo una chiamata all’azione. Guardate anche la chiusura dell’articolo sopra menzionato: “… Vi ricordate quanto i 5 punti di spread sul “Bund” hanno suscitato le nostre paure e le nostre reazioni a tutela dell’economia? Cosa sapremo fare, noi tutti, per una cinquantina di punti di spread sulle cinture di sicurezza?”.
LeStrade non ha voluto lasciar cadere questa domanda e, con i nostri mezzi, abbiamo pensato di contribuire al miglioramento della società, mettendo un tarlo mensile agli specialisti del mondo stradale sugli indicatori che contribuiscono alla sicurezza delle nostre strade. Abbiamo così avviato una collaborazione con i colleghi di Autostradafacendo che mensilmente evidenzieranno un numero, anzi due, ed il loro spread. In breve, la rubrica vuole dare quanto promette nell’occhiello “La sicurezza stradale a partire dai numeri che la descrivono. Fatti e confronti con gli omologhi internazionali“.
Questa piccolissima rubrica ha visto la luce sul numero di Settembre 2015. Seguendo questo collegamento puoi invece leggere l’editoriale per il numero di marzo di LeStrade.
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