Sono i cugini svizzeri l’eccellenza europea del trasporto in autostrada dei bambini
di Assunta De Pascalis - SINA
Sesta uscita della piccola rubrica che confronta i dati che stanno alla base della sicurezza stradale. In questa uscita, vengono posti a confronto i dati italiani con quelli svizzeri riguardo all’adozione ed il corretto utilizzo dei sistemi di ritenuta per i bambini. Secondo il Report 27 del Ranking EU Progress on Car Occupant Safety (2014) in Europa nel 2012 sono stati uccisi 319 bambini da 0 a 14 anni proprio per questo motivo e annualmente nella stessa fascia di età i bambini uccisi nelle auto dei Paesi dell’Unione sono stati 4,3 per ogni milione di bambino (periodo 2010-2012).
Leggendo il rapporto si osserva una sostanziale sperequazione sul livello di sicurezza per i bambini nei diversi paesi dell’Unione. Non tutti i bambini del vecchio continente godono dello stesso livello di sicurezza. La forchetta va tra la virtuosa Svizzera e la meno virtuosa Grecia, per cui si può osservare che i bambini greci hanno 15 volte in più la probabilità di morire all’interno del veicolo, se confrontati con i coetanei elvetici. E l’Italia? Il nostro paese si trova leggermente al di sopra della media. Inutile confrontarci con i paesi meno virtuosi come Grecia, Romania e Polonia ma purtroppo è ancora molto lontana da paesi che tallonano la Svizzera come Irlanda, Norvegia e Olanda. Dei 34 bambini italiani morti ogni anno in auto nel periodo 2010-2012 alcuni di questi si sarebbero potuti certamente salvare se gli adulti non avessero sottovalutato le misure a tutela della sicurezza in auto.
Il gruppo SIAS, impegnato da anni nella diffusione della sicurezza stradale, ha come destinatario preferenziale i giovani, a partire dai più piccoli fino alla fascia adolescenziale che è sicuramente quella più difficile da raggiungere. A questo scopo si sono tradotti i personaggi che animano la campagna dall’inizio del progetto trasformandoli da eroi a “supereroi della sicurezza stradale” e li si è fatti debuttare in occasione del calendario 2016. Qui l’articolo di presentazione del progetto.
In questa pagina è riportato l’articolo del direttore editoriale di LeStrade con cui viene presentata l’iniziativa. Seguendo questo collegamento alla Rubrica Lo Spread, è possibile scaricare i pdf pubblicati a partire dal mese di settembre 2015 sull’argomento. Seguendo invece questo collegamento puoi invece leggere l’editoriale per il numero di marzo 2015 di LeStrade, articolo che ha dato lo spunto iniziale.
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