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Armi di distrazione di massa: 37.000 incidenti all’anno per guida distratta

di Sergio Dondolini - Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Lo sviluppo delle tecnologie di comunicazione portatili stanno rivoluzionando la nostra vita, spesso in meglio. Uno dei lati oscuri di questo fenomeno tecnologico e sociale è l’incidenza sulla distrazione alla guida, per cui i nuovi dispositivi tecnologici e di comunicazione si vanno a sommare alle precedenti ragioni di distrazione di chi dovrebbe essere impegnato alla guida. Nel seguito, una scheda che richiama le diverse problematiche approfondite nello spot:
Potenziali effetti: Sono diversi gli studi che hanno esaminato gli effetti dell’utilizzo del cellulare durante la guida. Ciò che è emerso è che il rischio di incidente per chi utilizza tale dispositivo durante la guida è fino a 4 volte superiore rispetto a chi non ne fa uso.
Indicazioni del Codice della strada (art. 173): L’articolo 173 vieta di usare cellulari o smartphone alla guida, anche per mandare sms. Si può telefonare solo usando l’auricolare. Chi vìola queste disposizioni è soggetto a sanzione amministrativa da 161 a 646 euro e alla decurtazione di 5 punti patente.
Leggi la scheda del MIT sulla distrazione alla guida e guarda il video su Carolina (1996 – 2016) facendo click sull’immagine.

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Cinque spot sulle principali cause di incidenti mortali dovuti ai comportamenti sulla strada: cinture anteriori e posteriori non allacciate, uso del telefonino alla guida, velocità e mancanza di attenzione agli altri utenti della strada, mancato uso del seggiolino per bambini, mancato uso delle luci in bicicletta. Dal 22 marzo 2016 è partita “Sulla buona strada” (#sullabuonastrada) la nuova campagna di comunicazione e sensibilizzazione sulla sicurezza stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Presidenza del Consiglio dei Ministri rivolta a tutti gli utenti della strada. L’obiettivo è quello di mantenere alto il livello di attenzione, aumentando al contempo l’informazione diretta all’opinione pubblica sui rischi connessi all’uso dei veicoli e sull’importanza del rispetto delle norme del Codice della strada.
Infatti, i dati Istat relativi al primo semestre del 2015 indicano una inversione del trend di diminuzione della mortalità in atto dal 2001 con un aumento dell’ 1,0 % del numero delle vittime, mentre confermano una diminuzione degli incidenti (-2,9%) e dei feriti (-3,8%). In particolare, fra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni l’incidente stradale è la principale causa di morte.
L’incremento del numero delle vittime, che si riscontra anche in altri Paesi europei come Francia, Germania e Gran Bretagna, vede allontanarsi l’obiettivo europeo di dimezzare il numero delle vittime per incidente nel 2020 rispetto al 2010.
“Tornare indietro è impossibile: resta sulla buona strada” è il claim utilizzato da “Sulla buona strada” 2016. Protagoniste sei persone diverse per cinque cause diverse che provocano incidenti mortali. L’obiettivo è quello di trasmettere un messaggio semplice ed efficace: la sicurezza sulla strada è responsabilità di ciascuno di noi. E ogni singolo, attraverso il proprio comportamento, è coinvolto e chiamato in causa personalmente.
Per questo ogni protagonista della campagna con le proprie passioni, desideri e aspettative racconta come un comportamento sbagliato, dovuto alla distrazione o al mancato rispetto del Codice della strada, abbia influito per sempre sulla sua vita o se quella degli altri.
Un’attenzione particolare è rivolta ai giovani attraverso il web e i social network: in particolare Twitter (dove ogni tweet tematico riporta l’hashtag #sullabuonastrada) e Facebook dove, per l’occasione del lancio della campagna, il MIT ha aperto una pagina dedicata (facebook.com/mit.gov.it).

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