Gli autobus delle gite scolastiche dei nostri figli. Possiamo fidarci?
di Assunta De Pascalis - SINA
Nona uscita della piccola rubrica che confronta i dati che stanno alla base della sicurezza stradale. In questa uscita, si è partiti dalla tragedia in Spagna dello scorso marzo in cui hanno perso la vita 13 studentesse dell’Erasmus tra i 19 e i 25 anni di sei diverse nazionalità. In quel caso, la tragedia è stata causata dalla sonnolenza. Tuttavia le cause degli incidenti stradali possono essere tante ed i rischi meritano di essere valutati: a maggior ragione se quando il rischio è correlato con l’offerta un servizio di interesse pubblico, come nel caso delle gite scolastiche.
Il problema della sicurezza degli autobus per il turismo/istruzione è un tema che già si era posto il MIUR con la circolare 674 dello scorso 3 febbraio in cui il Ministero annunciava la necessità del coinvolgimento della Polizia Stradale “al fine di rendere più sicuro il trasporto scolastico in occasione della partecipazione degli studenti ai viaggi di istruzione”.
La circolare chiede ai dirigenti scolastici e agli organizzatori di porre attenzione oltre che all’aspetto culturale e istruttivo della visita anche alle scelte delle aziende cui affidare il servizio di trasporto, verificando l’idoneità e la condotta del conducente, l’idoneità del veicolo e altre misure di sicurezza” descritte nell’allegato della circolare. (…). Per consentire alla Polizia Stradale di organizzare i servizi di controllo (…) i dirigenti scolastici devono avere cura di inviare una comunicazione specifica alla Sezione Polizia Stradale del capoluogo di provincia della località in cui avrà inizio il viaggio.
A quattro mesi dall’avvio dei controlli su strada, gli agenti hanno scoperto che un pullman su cinque risultava fuorilegge. Gli autobus controllati, che dovevano accompagnare i ragazzi nel loro viaggio, sono stati quasi 10.000 (il 10% del parco circolante) e di questi 6.982 sono quelli che sono stati attenzionati tramite una segnalazione fatta dal dirigente scolastico alla polizia. Bene, 1.735 autobus sono stati fermati (il 17,5%). Uno su cinque aveva i pneumatici lisci, le cinture di sicurezza fuori uso, i fari guasti, gli specchi retrovisori danneggiati, problemi strutturali. In 295 casi la scatola nera (il cronotachigrafo per i bus più vecchi) ha rivelato che l’autista non aveva riposato abbastanza. 170 volte il conduttore aveva violato ripetutamente il limite di velocità posto a 100 chilometri l’ora. 8 autisti non avevano la patente in tasca, 25 veicoli non erano passati dall’obbligatoria revisione, 20 non avevano copertura assicurativa.
Speriamo che questa azione della Polizia possa continuare ancora per un po’, almeno fino a quando non gira voce tra gli esercenti di questo tipo di servizio, che sentendosi controllati si possano attivare preventivamente per azzerare la percentuale delle contestazioni. Una maggiore sicurezza vale certamente per i genitori un po’ di risparmio in meno!
Il gruppo SIAS, impegnato da anni nella diffusione della sicurezza stradale, ha come destinatario preferenziale i giovani, a partire dai più piccoli fino alla fascia adolescenziale che è sicuramente quella più difficile da raggiungere. A questo scopo si sono tradotti i personaggi che animano la campagna dall’inizio del progetto trasformandoli da eroi a “supereroi della sicurezza stradale” e li si è fatti debuttare in occasione del calendario 2016. Qui l’articolo di presentazione del progetto.
In questa pagina è riportato l’articolo del direttore editoriale di LeStrade con cui viene presentata l’iniziativa. Seguendo questo collegamento alla Rubrica Lo Spread, è possibile scaricare i pdf pubblicati a partire dal mese di settembre 2015 sull’argomento. Seguendo invece questo collegamento puoi invece leggere l’editoriale per il numero di marzo 2015 di LeStrade, articolo che ha dato lo spunto iniziale.
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