Ubriachi alla guida: sì…ma in realtà virtuale!
di Chiara Ferrante e Maria Rosaria De Blasiis, Università di Roma 3
La tematica della guida in stato di ebbrezza è molto sentita negli ultimi anni poiché gli incidenti mortali alcol-correlati provocano ogni anno in Europa moltissime vittime, soprattutto giovani tra i 15 e il 24 anni.
I dati presentati a livello europeo sono allarmanti ed evidenziano come ogni anno più di 10.000 persone nell’Unione Europea muoiono in incidenti stradali provocati dall’alcol, oltre un terzo dei 28.000 morti registrati sulle strade dei paesi europei nel 2012. In Italia l’Istituto Superiore di Sanità stima che gli incidenti stradali alcol-correlati in Italia sono pari al 30-35% del totale degli incidenti.
Come è ben noto, infatti, l’assunzione di alcol altera la capacità di percezione, attenzione, elaborazione e valutazione. Inoltre inficia la stima delle distanze e delle velocità, riduce il campo visivo compromettendo la visione periferica e aumenta la sensibilità all’abbagliamento durante la guida notturna, con evidenti ripercussioni sull’attività di guida.
Secondo studi, condotti presso il VTI “The Swedish National Road and Transport Research Institute”, il rischio di incidente stradale aumenta in proporzione alla concentrazione di alcol nel sangue, “Blood Alcohol Concentration” (BAC). Tale proporzionalità è il risultato della costruzione di una curva di rischio in cui il rischio è stimato in termini di probabilità di morire avendo assunto una determinata quantità di alcol.
La problematica degli incidenti alcol correlati, mettendosi al centro di interessi culturali, sociali e politici, stimola la promozione di iniziative, campagne di sensibilizzazione e progetti di ricerca finalizzati alla riduzione del numero di utenti che si mettono alla guida in stato di ebbrezza.
Presso l’Università degli Studi Roma Tre, recentemente, è iniziata un’attività di ricerca volta a stimare gli effetti dell’ebbrezza alcolemica sulla sicurezza stradale.
Grazie al simulatore di guida in realtà virtuale presente nel Laboratorio per la Sicurezza Stradale (LASS3) del Dipartimento di Ingegneria, affiancato da un sistema di Eye Tracking, di rilevamento dei movimenti oculari, sviluppato dal gruppo di ricerca di Ingegneria Elettronica, è possibile stimare l’alterazione della percezione del rischio degli utenti alla guida sotto l’effetto dell’alcol.
I primi risultati ottenuti hanno messo in luce un significativo ritardo dei riflessi dovuto all’alterazione della percezione del rischio indotta dall’alcol. Tale ritardo, misurato grazie alla risposta a degli stimoli visivi cui l’utente è chiamato a rispondere mediante l’inserimento delle frecce o del clacson, è particolarmente evidente nelle manovre di arresto e sorpasso.
Inoltre, l’alterazione della percezione del rischio, dovuta all’ebbrezza alcolemica, altera il bilanciamento tra le componenti uomo – veicolo – strada, compromette la sicurezza stradale e aumenta il rischio incidentale.
Dai risultati è emerso che gli utenti ubriachi tendono a sorpassare e frenare più volte in condizioni di deficit di distanza di sicurezza, rispetto allo stato di sobrietà, adottando quindi un comportamento imprudente.
L’utente ubriaco alla guida, in modo totalmente incosciente, si sente di rischiare di più facendo affidamento sulla propria capacità di “reggere” l’alcol.
Mettersi alla guida in stato di ebbrezza non è solo un comportamento a rischio ma può divenire un reato, condannabile penalmente in caso di incidente grave. Un ubriaco alla guida è un pericolo per se stesso e per gli altri.
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