L’Italia guida le polizie europee a controllare l’uso delle cinture di sicurezza (anche posteriori)
di Assunta De Pascalis – SINA
Ridurre il numero delle vittime della strada: è stato questo l’obiettivo della campagna straordinaria di controlli sul corretto utilizzo delle cinture di sicurezza, che ha avuto luogo dall’11 settembre nei paesi dell’Unione Europea. È durata una settimana, fino al 17 settembre, ed è stata promossa dal network europeo di cooperazione tra Polizie Stradali, attualmente presieduto dal dr. Paolo Cestra, Polizia Stradale Italiana.
In Italia la Polizia Stradale ha predisposto specifici controlli sull’intero territorio nazionale, in particolar modo sulle arterie autostradali e di grande comunicazione.
Per l’intera settimana, dunque, il corretto utilizzo, da parte dei conducenti e dei passeggeri dei veicoli a motore, delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta, con particolare riguardo ai seggiolini per bambini, è stato monitorato in tutti i Paesi europei.
L’uso della cintura di sicurezza, lo ricordiamo, è obbligatorio su tutti i sedili, anche quelli posteriori. I bambini fino a 1,5 metri di altezza vanno assicurati con seggiolini omologati (qui le ultime regole aggiornate).
L’operazione congiunta, denominata Seatbelt (cintura di sicurezza), è stata coordinata in Italia dalla Direzione Centrale per la Polizia Stradale. Il network europeo delle Polizie stradali che l’ha programmata, “Tispol”, è nato nel 1996: vi aderiscono tutti gli Stati membri della UE, oltre a Svizzera e Norvegia, con la Serbia come osservatore. L’Italia ha la presidenza dal mese di ottobre dello scorso anno.
Chi non fa uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini, ricorda la polizia stradale, è soggetto alla sanzione amministrativa da 81 a 326 euro e alla decurtazione di 5 punti sulla patente. In caso di recidiva nell’arco dei due anni, scatta anche la sospensione della patente da quindici giorni a due mesi.
Il mancato uso delle cinture di sicurezza è la seconda infrazione più sanzionata in Italia dopo l’eccesso di velocità.
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