Lisbona 2018: la conferenza internazionale sulla Sicurezza Stradale
di Assunta De Pascalis - SINA
L’Associazione Mondiale della Strada (PIARC), Infraestruturas de Portugal (IP) e l’Instituto da Mobilidade e dos Transportes (IMT) hanno scelto Lisbona come teatro dell’International Conference on Road Safety animando un confronto tra le autorità locali e gli esperti internazionali del comitato mondiale su “politiche e programmi per la sicurezza stradale” presieduto da SINA. Oggetto della conferenza sono stati gli impegni del presente e le sfide del prossimo futuro in ambito di sicurezza stradale. Le massime autorità portoghesi, tra cui il ministro portoghese, segretario di stato per le infrastrutture ed i trasporti hanno aperto i lavori.
Gli esperti hanno condiviso le proprie esperienze e i risultati ottenuti a favore della sicurezza stradale e riflettere sul ruolo delle infrastrutture, su come queste potranno interagire con le nuove tecnologie e sull’impatto che la comunicazione infrastruttura/tecnologia può avere in termini di sicurezza stradale.
In questo ambito, nelle ultime due decadi il Portogallo è stato protagonista di un cambiamento significativo. 20 anni fa aveva più del doppio della media europea di vittime sulla strada per milione di abitanti mentre oggi questa differenza è diminuita del 92% allineandosi con la media europea.
A contribuire al cambiamento, oltre ad una politica sulla sicurezza stradale, sono stati soprattutto i fortissimi investimenti economici stimati in 24 miliardi di euro dall’OECD, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, che si sono tradotti in un risparmio di 18.000 vite umane e 50 miliardi euro di costo sociale. Due ottimi parametri di valutazione per calcolare l’importanza di reti stradali sicure.
Inoltre, da un punto di vista strategico, un così significativo investimento ha fatto sì che oggi il Portogallo possa vantare una rete di strade con maggiore qualità e sicurezza e in grado di rispondere alle nuove richieste di mobilità che prevedono veicoli elettrici, autonomi, connessi e condivisi.
Certamente il rinnovamento dell’infrastruttura, il dialogo infrastruttura-macchina e la conseguente sicurezza stradale che ne deriva sono un tema particolarmente sentito da tutti gli stati membri dell’Unione Europea.
Parlando del nostro caso, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ha firmato lo scorso marzo il cosiddetto “Decreto Smart Road” raccogliendo la sfida dell’innovazione digitale a livello nazionale. Il testo, di fatto, trasforma la rete stradale in digitale, con l’obiettivo di guidare il nostro Paese verso la nuova stagione della digital transformation delle infrastrutture e prepararle all’avvento delle future auto connesse e autonome. Strade e i veicoli di nuova generazione saranno dunque in grado di dialogare tra loro agevolando in questo modo la mobilità di merci e persone, facilitando e semplificando il trasporto con una conseguente riduzione del numero degli incidenti e miglioramento della sicurezza stradale.
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