Su strada sono i genitori che scelgono, non i bambini: genitori condannati per l’omicidio della figlia.
di Assunta De Pascalis - SINA
Il caso: una bambina di un anno e mezzo morta a causa di un incidente stradale la notte tra il 2 e il 3 maggio 2017.
16 mesi: la pena sentenziata lo scorso ottobre 2018 a seguito di patteggiamento per omicidio stradale ai danni della bambina.
Tre i colpevoli: il guidatore della vettura che ha causato l’incidente facendo una manovra azzardata in piena notte, sotto la pioggia e con un tasso alcolico superiore a quanto consentito e gli altri due, occupanti di un secondo veicolo colpevoli di non aver assicurato la loro bambina ad un seggiolino idoneo, consentendo anzi che la piccola viaggiasse in braccio alla mamma, nel posto accanto al guidatore e senza cinture. In seguito all’impatto, la bambina ha colpito il cruscotto con la testa, morendo sul colpo tra le braccia della mamma.
Si, in questo caso alcune delle vittime sono anche i colpevoli della tragedia che si è abbattuta sulle loro vite.
Quello dei sistemi di ritenuta per bambini è uno dei temi su cui Autostradafacendo si è concentrata maggiormente nel corso di questi anni e non ha avuto torto se si guardano i rapporti dell’Osservatorio ASAPS, l’Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale.
Secondo i dati dell’Osservatorio ASAPS, nel 2017 il numero di bambini tra gli 0 e 13 anni che sono morti sulle strade sono stati 40, un po’ in meno del 2016, ma con numeri ancora angoscianti. A questi 40 bimbi l’osservatorio ha registrato anche 7 bambini morti “prima di nascere” a causa di incidente stradale, 4 decessi intrauterini e 3 in gestanti decedute nell’incidente. Inoltre, 25 delle 40 giovanissime vittime (pari al 62,5%) erano trasportate a bordo dei veicoli e questo aspetto comunque ripropone drammaticamente il tema del fissaggio dei nostri piccoli sui seggiolini. Non si conosce il dato di quante fra queste 25 vittime fossero regolarmente allacciate, anche se nei casi in cui i bimbi sono stati espulsi fuori dall’abitacolo si può ritenere che non fossero trasportati a norma. E ancora 2 bambini dei 25 erano trasportati su una moto.
Gli altri 15 bambini percorrevano la strada in bicicletta o a piedi e anche in questo caso Autostradafacendo non può che ribadire l’importanza di un concreto rispetto verso le utenze deboli della strada.
Un ultimo dato. In 2 incidenti mortali il conducente del veicolo coinvolto è risultato ubriaco o drogato mentre in altri 2 casi il conducente, dopo avere ucciso, si è dato alla fuga.
Cosa si può dire dopo aver riportato questo lugubre bollettino di guerra se non che Autostradafacendo fa proprio il messaggio di ASAPS: Ogni volta che un bambino perde la vita sulla strada, il colpevole è sempre un adulto.
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