La sicurezza stradale: un impegno quotidiano
di Andrea Manfron e Alessandro Musmeci – AISCAT
La sicurezza e la tutela dei viaggiatori lungo la rete di competenza hanno sempre rappresentato una priorità assoluta per l’AISCAT – firmataria della Carta europea della sicurezza stradale sin dall’aprile 2004 – e per le Società concessionarie autostradali italiane, che profondono in questo campo un notevole impegno sia in termini di gestione quotidiana, che di ricerca continua dell’ottimizzazione dei processi di prevenzione e di intervento, che di risorse allocate.
Tale impegno ha garantito nel corso degli anni risultati di rilievo che hanno reso il comparto delle autostrade a pedaggio l’unico sistema stradale in Italia ad aver raggiunto (con un anno di anticipo) l’obiettivo posto dall’Unione europea di dimezzare il numero di morti per incidente nel periodo 2001-2010. Con una riduzione del 54% in termini assoluti e del -60% circa in termini di tasso di mortalità, il settore può quindi a buon diritto comprovare l’efficacia degli strumenti e delle azioni poste in essere nel campo della sicurezza stradale.
A fronte di uno sviluppo infrastrutturale che nel corso degli ultimi decenni non è stato adeguato rispetto al forte incremento della domanda di mobilità del Paese, il settore ha impiegato consistenti risorse, tanto finanziarie, quanto umane e tecnologiche, nello sviluppo e nell’implementazione di soluzioni gestionali e tecniche all’avanguardia. Ed è in questo contesto che vanno visti i 100.000 Euro al km investiti in media ogni anno, che includono tutti quegli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e nuove implementazioni (pavimentazioni drenanti, barriere, impianti di videosorve-glianza, sensori, pannelli a messaggio variabile, ecc.) – oltre alle spese per personale appositamente formato e specializzato – atti a garantire in strada i più alti standard di sicurezza e qualità.
Il sensibile miglioramento di tutti gli indicatori di sinistrosità rappresenta però un nuovo punto di partenza per proseguire con le azioni di potenziamento delle procedure e degli strumenti esistenti: le società concessionarie, difatti, sono consapevoli che col passare degli anni la sfida per consolidare e innalzare gli standard acquisiti diventa progressivamente più impegnativa, perché il peso rivestito in questo campo dalla componente umana, intesa come comportamento del singolo individuo (guida in stato di ebbrezza o di alterazione psico-fisica, distrazione, mancato rispetto delle norme del codice della strada, ecc.), rischia di vanificare l’incremento degli sforzi e delle risorse impiegate.
Accanto a soluzioni tecniche per il contrasto diretto di comportamenti potenzialmente pericolosi (quali i sistemi per il controllo della velocità media da remoto), e il rafforzamento della preziosa collaborazione e della sinergia operativa ormai storica con la Polizia Stradale attiva sulla rete, deve essere evidenziato l’impegno sotto l’aspetto della “comunicazione” che vede le società impegnate in specifiche campagne formative ed educative con l’obiettivo di promuovere condotte di guida corrette, contrastando quei comportamenti errati e non rispettosi del Codice della Strada, che costituiscono statisticamente ben oltre il 90% delle cause di incidente.
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